Un altro Necrologio purtroppo, quello di Christian Daghio
Cari Amici ,
l’ anno terribile , 2018 , ancora non si conclude , e continuano purtroppo le perdite e i necrologi .
Sono passati quasi 20 anni da quando ho incontrato Christian Daghio per la prima volta .
Io ero in un bar sul lungomare di Pattaya e lui aveva appena fatto due riprese in quel bar , che , all’ inizio della Walking Street , aveva un ring per gli show .
Aveva preso un colpo e aveva una costola incrinata . Facemmo una corsa al Memorial Hospital a fasciarlo .
Siccome non era uomo da interrompere una chiacchierata e una serata , per una costola rotta , si parlo’ fino alle 4 del mattino . Il suo progetto era di portare dei ragazzi dall’ Italia . e da altri Paesi- ad allenarsi in Thailandia . Offrendo un alloggio , pasti , motorino e ovviamente gli allenamenti presso una palestra .
Ci stava gia’ provando ma si doveva appoggiare agli appartamenti di amici e mancava di logistica .
Si penso’ di usare casa mia . Io mi entusiasmai subito per il progetto .
Nel cuore della notte , dotati di torcia elettrica e di metro a rotella , disegnammo nel giardino di casa mia , il camp del Kombargroup .
Non ho mai capito perche’ nella muay thai si debbano chiamare le cose con la K , come quando all’ universita’ di scriveva Okkupazione …..vabbe’ …
La mattina io iniziai il trasloco e misi alcuni operai a costruire il camp . Aveva 3 ring , una zona sacchi , una piccola piscina che in seguito fu coperta per dare spazio alla gabbia per gli allenamenti dell’ MMA , e una struttura in legno di due piani con sauna e palestra , e alcune camere al piano di sopra .
Era l’ inizio di un’amicizia che sarebbe durata nel tempo .
Christian visse a casa mia e persino inizialmente collaboro’ con il mio cantiere navale mentre nel frattempo il camp cresceva come nome e giro d’affari .
Mi vengono in mente cosi’ tanti episodi di questi lunghi anni .
Mi ricordo che non vi era il telefono e quindi neppure internet , nella zona , per via dei lavori alla strada che durarono un anno. Christian , carico di calcolatrice , foglie e cartelline varie, tutte le sere si recava in un internet cafe’ a preparare i preventivi e rispondere agli email dei clienti …che vita !
Quando ci mettemmo a produrre le protezioni per le parti intime dei pugili , le famose “conchiglie” in vetroresina ……..chissa’ che prurito doveva provocare ! io non le ho mai provate ….
Le mille cene , le serate di divertimento , i problemi con le nostre compagne dell’epoca , che tenevamo nascoste in alcune camerette in un residence fuori mano ….
Erano anni spensierati . Io non ero un pugile ne’ un atleta e mi sentivo fuori posto al camp di muay thai . Pian piano la societa’ avrebbe avuto poco senso e si sarebbe trasformata in una semplice locazione dell’ immobile .
Continuavo ad andare a vedere gli incontri di Christian allo stadio e a volte a Bangkok . Ricordo la grande serata del match con Somlak , quando ci fu un evento molto importante a commemorare le vittime dello Tsunami del 2006 .
Gli anni passavano e Christian non riusciva a smettere di combattere e dedicarsi all’ amministrazione del camp e all’ organizzazione . Non e’ mai facile del resto accettare il passare del tempo .
Ero arrivato quasi a litigare per questo , con lui . Era difficile litigare perche’ era molto diplomatico e accomodante , ma nonostante l’ amore evidente per la sua nuova compagna e la figlia che gli era nata , il richiamo del ring aveva sempre la meglio .
Una volta assistetti ad un brutto match , allo stadio del Thepprasit . Christian ne usci’ ferito e cucito in testa e un po’ scosso . Ma il suo ottimismo e la sua spensieratezza , cancellarono l’ ombra del ritiro che sembrava ormai piu’ che dovuto .
La vita continuava , ogni tanto con qualche episodio divertente , come quando gli vendetti una grossa moto che faceva fatica a guidare , insistendo io che era ideale per lui e che lo faceva sembrare Easy Rider ….
Ogni tanto qualche episodio un po’ piu’ ostico , come quando Christian mi aiuto’ mentre ero in difficili frangenti nelle Filippine . Ne parlero’ a suo tempo , e’ un episodio che merita almeno un post .
Ci si incontrava di tanto in tanto , nella Walking Street o dal caffe’ di Alby , e si facevano due chiacchiere . Christian di corsa , prendeva il caffe’ e scappava , rincorrendo sempre gli impegni di manager , capo allenatore , e padre di famiglia , in una persona sola .

Io credo che Christian abbia commesso alcuni grossi errori , e il peggiore fu di non smettere con gli incontri , che non potevano aggiungere piu’ nulla alla sua carriera , e mettevano a rischio la sua vita e i suoi affetti .
Sono passati alcuni giorni , e ho volutamente deciso di non postare nulla ‘ a caldo’ .
Un uomo di 49 anni che muore , lascia un grande vuoto . Aveva una bella famiglia e molti amici . In tanti lo rimpiangiamo .
Io ho conosciuto l’ uomo e mi ha impressionato molto di piu’ del pugile , dell’ atleta .
La Thai Boxe e’ uno sport di nicchia . Ma neppure per la Formula 1 o per il Moto GP vale la pena di morire , anche se ci sono in ballo i milioni di euro .
Questi sport da combattimento , sono praticamente sport dilettanteschi. Non vi sono borse significative e si combatte per il gusto di superare i propri limiti .
questo va bene . Nulla di male in cio’ .
Pero’ purtroppo nessuno di noi e’ immortale . Spesso ce lo dimentichiamo .
Rimangono i ricordi di cosi’ tanti anni passati insieme , nel rispetto reciproco e in grande amicizia .
Christian Daghio 4 aprile 1969 – 2 novembre 2018
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