Avventura in Dragster
Durante la mia permanenza di Thailandia , durata 18 anni , ho dovuto forzatamente rinunciare alla mia passione per i rallies e mi sono fatto coinvolgere con i dragster .
Sono gare di accelerazione che si svolgono su piste lunghe poco piu’ di un kilometro , dove 400 metri sono per la gare vera e propria , e il resto , per fermarsi ( se ci si riesce ? ).
Sono auto dal telaio in tubi di ferro o alluminio , e carrozzeria in vetroresina o carbonio , e motori di grossa cilindrata o addirittura costruiti appositamente per queste gare . Le cilindrate arrivano a 24 litri , e le potenze sono paurose e possono superare i 3000 cavalli .
Il mio dragster , spinto al massimo con il turbocompressore a 3 bar , consumava 15 litri in circa 10 secondi .
Il carburante e’ una miscela , che usa Avgas 122 ottani , alcohol , e nitrometano . Occorre dosare bene le componenti e non esagerare con il nitro , se non si vuole ritrovarsi a bussare la porta alla Stazione Orbitante , senza essere stati invitati .
Non e’ banale guidare un auto del genere , seppur per pochi secondi . E’ una sfida con se stessi e l’ adrenalina , che poi e’ il motivo per cui si fanno queste cose , e’ fortissima e le emozioni sono uniche e indescrivibili .
Le auto hanno un’ accelerazione tale , per cui un Formula Uno al confronto sembra una Panda ?. Si arriva 5 G di accelerazione , con la vista che si offusca per un attimo , appena si molla il blocco elettrico della trasmissione e si parte .
Tanti anni fa , riuscii a scendere sotto gli 8 secondi , poi sotto i 7 e poi avvicinarmi ai 6 . Per un dilettante senza sponsor , lo considero un risultato molto soddisfacente , e frutto di un lavoro di equipe non piccolo .
All’ epoca ero fissato con i dragster e non pensavo ad altro . Anche i rischi mi sembravano pochi e ragionevoli .
Ci furono diversi incidenti nella pista dove di solito correvo , e parecchi morti .
Ma queste cose non servono per placare la voglia di correre di chi ha la passione .
La fine avvenne quando portai la mia attuale compagna a vedere una corsa . Proprio quel giorno il mio nuovo dragster , quello giallo nelle foto , ebbe un ritorno di fiamma ed ebbe un principio di incendio nella parte posteriore , dopo aver scaldato le gomme , un attimo prima della partenza . Fuoco subito domato .
Ore per ripristinare e si riparte . Linea di partenza , scaldo le gomme , pronto a partire , e proprio in quel momento inizia a piovere , e vedo l acqua sulla visiera ( duro vedere e capire qualcosa , tra le vibrazioni , la doppia tuta ignifuga , il caldo pauroso del motore dietro al sedile e il rumore assordante ) e capisco che piove .
Spengo e mi rendo conto che pioveva solo sull’ auto e che tutto intorno era sereno . Stranissimo .
Dopo un ora , si ritenta e l’ auto non vuole partire . Si provano 2 pacchi batteria e si ingolfa . Smontiamo e ripuliamo e si riparte , finalmente va .
Linea di partenza , brucio le gomme per scaldarle e provo a mettermi sulla linea dei semafori . Facevo fatica a tenere acceso , con il motore che borbottava e che dovevo tenere a 3000 giri per non farlo spegnere . Pero’ cosi’ non mi entrava la prima . Tutto sudato marcio e agitatissimo , spingevo sulla leva e imprecavo .
Ho pensato per un attimo , per la prima volta … ‘oggi sento che non va e che mi ammazzo’ .
Intanto mi spingevano indietro , e mi dicevano urlando di tenere su i giri , e avevo le temperature alte e paura che mi scoppiasse il motore dietro la testa .
Il meccanico cercava di buttare dentro la prima a forza . Pui mi guardava a 10 metri di distanza . Nervosa .
Ho spento . Ci ho pensato un attimo e ho girato lo staccabatteria e ho spento .
Mi sono tolto le cinture , il volante , mi sono alzato , mi sono tolto il casco , e i guanti e sono sceso .
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