Equità ed Efficienza sul mercato del lavoro
L’altra volta ho iniziato a parlare in termini generali di efficienza del sistema economico , e di equita’ .
All’apparenza si tratta di concetti generici , ed invece non vi e’ nulla di piu’ concreto .
Questa volta diro’ qualcosa sul mercato del lavoro , salari , occupazione , leggi a protezione del lavoratore .
Immaginiamo un mercato del lavoro libero da influenze esterne , cioe’ libero da leggi e contratti sindacali .
Gia’ dovremmo sapere che si raggiunge un equilibrio , in tempi rapidissimi , tra domanda e offerta , di lavoro .
L’ offerta e la domanda , caratterizzate dalle tipiche curve , che dovrebbero essere facilmente intuibili .
Ragioniamo un attimo , e verifichiamo che all’ aumentare del salario , vi e’ una maggior spinta a lavorare , quindi a lavorare in piu’ persone , o piu’ ore .
il mercato del lavoro , raggiunge un suo equilibrio nello stesso modo con cui il mercato del pane raggiunge il suo punto di equilibrio , che porta i produttori a offrire il pane ad un certo prezzo , a produrne una certa quantita’ , e il consumatore a comprarne una certa quantita’ ad un certo prezzo .
In questo senso , servizi come il lavoro , e beni , non differiscono nel meccanismo di raggiungimento dell’ equilibrio di mercato .
Detto questo rapidamente , nessuno dovrebbe essere sorpreso da questi risultati dei grafici qui sopra .
Ovviamente , il mondo da ormai 1 secolo , ha introdotto una serie di regolamentazioni del mercato del lavoro , e possiamo riassumere le principali sotto la voce : salario minimo .
Il minimo salariale e’ un’ interferenza nel mercato del lavoro , che come gia’ sappiamo , impedisce il raggiungimento del punto Paretiano di ottimizzazione , ma e’ altamente desiderabile da un punto di vista dell’ equita’ .
Ad esempio , una legge che parifichi i salari di uomini e donne , o dei lavoratori disabili o di chi e’ immigrato e lavorerebbe anche per pochissimo, pur di lavorare .
Lo Stato interviene e sacrifica l ‘efficienza del mercato del lavoro in cambio di una maggiore Equita’ .
Ecco l ‘effetto del salario minimo e delle conquiste sindacali nel grafico qui sotto
Il salario minimo impedisce il raggiungimento del punto di equilibrio e causa la disoccupazione che spesso viene chiamata STRUTTURALE .
Quando leggete questo termine , dovreste ricordare questo grafico .
In Thailandia , dove il mercato del lavoro e’ molto piu’ libero , per anni non vi era disoccupazione strutturale . All’ introdurre del salario minimo , e’ arrivata anche li .
Sul grafico visivamente si percepisce che all’ aumentare del salario minimo , cresce la disoccupazione in modo impressionante .
Ora , senza caricare troppo questo post , pensiamo per un attimo a cosa fare ,in termini di equita’ , per aiutare ed affrontare il problema della disoccupazione che noi stessi abbiamo creato con il Salario Minimo .
Si potrebbe introdurre un sistema di assistenza per chi soffre di tale disoccupazione strutturale . Una sorta di Reddito Minimo Garantito .
Per finanziarlo ovviamente non abbiamo altra via che tassare i produttori , in senso lato , o i consumatori.
Dal punto di vista del nostro grafico di equilibrio , la situazione e’ chiarissima :
1. Esistono dei costi fissi per un’ azienda . nei grafici sono rappresentati dalle semirette parallele alla X
2. Costi fissi piu’ costi variabili di un’ azienda , danno i costi totali , la semiretta che si impenna , verso destra .
3. Al raggiungimento del punto di equilibrio , vi e’ un volume di vendita del prodotto , di equilibrio , oltre il quale quindi producendo e vendendo di piu’ , si va in area di utile , quindi l’ azienda genera utili , e sotto il quale , quindi producendo e vendendo di meno , si va in area di perdita. Nei grafici sono presenti i due triangolini , di are utile e area perdita .
partiamo dal punto di equilibrio qui sotto , tra costi e ricavi . Un’azienda con costi pari a X e ricavi per ogni bene o servizio prodotto , pari a Y , raggiunge un suo punto di equilibrio , dove non vi e’ ne’ perdita ne’ profitto . E’ intuitivo e basta pensare ad un ristorante o ogni altra attivita’ , con costi come l’affitto , le utenze , il personale ecc.
ora vediamo la suddivisione dei costi in fissi e variabili
all’ aumentare dei costi fissi , o variabili , quindi ad esempio a seguito di una maggiore tassazione per poter sostenere in qualche modo la disoccupazione strutturale di cui abbiamo parlato sopra , che si crea a seguito del Salario Minimo , l’ azienda si trova OBBLIGATA a produrre e vendere di piu’ , per raggiungere il punto di pareggio
Piu’ spostiamo in alto i costi , piu’ in alto si sposta il Fatturato di Pareggio ed il Volume di Vendita . Quindi il punto di pareggio e’ a un livello piu’ alto . L’azienda deve produrre di piu’ , per ANDARE IN PAREGGIO e non per guadagnare di piu’ .
Cosa succede se non riuscisse a vendere e produrre di piu’ ?
beh …chiaramente non riuscirebbe a raggiungere il punto di pareggio ,andando a finire nell’ area grigia del grafico qui sopra . Area Di Perdita .
L’effetto di una politica ridistributiva , come il sostenere i disoccupati con un reddito minimo , porta obbligatoriamente a dover aumentare la produzione e la vendita , o le aziende finiscono in perdita .
Vedremo nel prossimo post , cosa succede con la crisi aziendale e come nuovamente entrano in ballo i nostri conoscenti , Equita’ ed Efficienza .
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