Il FABBRO . Una lezione da ricordare
Era il 2000.
Vivevo a Pattaya da un paio d’anni ed avevo fatto amicizia con il mio fabbro .
Era un omino piccolo e quasi calvo . Con un colossale riporto di capelli a coprire la calvizie , senza riuscirci , comicissimo.
Aveva un’officina che sembrava una fucina del diavolo , con una decina di persone a lavorare , di cui , un numero imprecisato , erano suoi figli .
In mezzo a 3 o 4 torni cinesi del secolo passato , con il pavimento coperto da pezzi di piastre di ferro , sporco e oleoso , pieno di trucioli e riccioli di ferro della tornitura , vi erano questi ragazzi che lavoravano sui vari ordini . Che fossero carrelli , cartelloni pubblicitari , marmitte, ganci traino , accessori in acciaio per le barche …..di tutto .
Camminare per l’ officina era impegnativo . Come niente ci si prendeva qualche scheggia che volava da una molatura , negli occhi ! L’ aria puzzava di bruciato e le scintille delle saldatrici erano ovunque .
Dentro il capannone , vi era una cucina tipo esercito , dove la moglie serviva i 3 pasti al giorno a questo piccolo esercito di lavoratori , sporchi e con le mani nere .
Ovviamente il capannone era stato soppalcato , con una struttura in legno e compensato che sembrava potesse cadere da un momento all’ altro , e che ospitava un bel numero di camere e camerette . Un alveare dove abitavano il fabbro , Sr. Prasert , la moglie , i tanti figli , e chissa’ quanti altri , tra mogli dei figli e nipoti vari .
All’ epoca frequentavo l’ officina spesso , ed era nata una certa amicizia con Prasert . Considerato che io non parlavo ancora il thai, doveva essere una amicizia ‘ a pelle’ .
Arrivai al punto di chiedere a Prasert di farmi da garante , quando comprai il primo pick up della mia vita .
I lavori proseguivano , consegnavo le barche ed ordinavo i pezzi in acciaio e alluminio.
Venne il Natale del 2000 e il fabbro mi invito’ alla sua festa con cenone .
Arrivammo in serata , e l’ officina era stata ripulita e in mezzo ai torni ed agli attrezzi pesanti , spostati di lato per l’evento , si era piazzato un tavolo lungo per tutti gli invitati .
C’ erano presenti tutti i figli e gli operai , ed altre persone . Una ventina di persone , se ricordo bene .
Il menu’ prevedeva una serie di piatti di antipasto ed il punto forte , era costituito dal maiale al girarrosto .
Su un piccolo palco in legno , con altoparlanti a lato , era previsto il karaoke .
Con queste premesse , inizio’ la cena . Buona e molto abbondante , naturalmente .
A occuparsi della griglia , il BBQ dove girava il maiale , e della musica ,vi era un personaggio strano che colpi’ la mia attenzione .
Un uomo . Indubbiamente si trattava di un maschio , per lo meno in origine .
Vestito da donna, lievemente barbuto , con ciglia finte , trucco pesante, rossetto e ovviamente minigonna e tacchi a spillo , su gambe leggermente pelose e parecchio muscolose .
Diciamo che , dato anche l’ ambiente , era un pugno nell’ occhio e non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella figura, se non a tratti .
Mi cadeva l’ occhio sul contrasto che quella presenza in officina , palesava .
Il Fabbro, sr. Prasert , doveva essersi accorto del mio sguardo attonito.
Era seduto di fronte a me ed a un punto , mi chiamo’ e mi disse : ” vieni , che ti faccio conoscere una persona”
Lo seguii verso la griglia . Un BBQ autocostruito , palesemente in quella stessa officina .
” ecco mio figlio ! o forse dovrei dire mia figlia , ma non mi sono ancora deciso” !!! e risate .
” di tutti i miei figli , questo e’ il peggior fabbro che si possa immaginare !!!”
( risate)
” pero’ ……( qui divenne serio) …… e’ una persona importante per noi . Quando facciamo le feste , il suo maiale al BBQ e’ il migliore del mondo ,e non hai ancora sentito come canta ! ”
” lo richiedono tutti i fine settimana per organizzare le feste , qui a Pattaya e anche fuori citta’” , disse , fieramente .
Mi sentii come uno sciocco . Un omofobo , un troglodita .
Fu una lezione . Come tutte le lezioni importanti , non la dimenticai .
Il Fabbro Prasert probabilmente non sapeva dove si trovava il Brasile , o la Spagna , non conosceva la radice quadrata di 2 , o Shakespeare, o Dante , o Giulio Cesare .
Questo non gli impedii di darmi una lezione di vita .
Quando dico che l’incontro con altre culture e’ sempre produttivo , mi riferisco a questo episodio , che ho sempre in mente .
La Thailandia e’ un Paese indubbiamente razzista ma NON omofobo . E’ normale vedere due uomini per mano , e nessuno ha nulla da ridire .
e’ normale vedere lavorare dei transessuali in banca o nelle pubbliche istituzioni , nella pubblica amministrazione , negli ospedali , ovunque .
Sono apprezzati per quello che sono . Se lavorano bene , fanno carriera . Altrimenti no .
Io penso seriamente che l’ Italia si debba chiedere se questo succede anche da noi , o no .
Chiediamocelo .
Pensando al Fabbro Prasert che mi guardava sorridendo , fiero di suo figlio/a (non aveva ancora deciso) , pessimo fabbro… ma grande nella preparazione delle feste , del maialino girarrosto e ottimo cantante .
Non vi era imbarazzo in Prasert . Io ero imbarazzato . Lui era divertito dal mio imbarazzo.
Dalla mia provincialita’ , che una laurea non aveva cancellato .
Ci vollero infatti molti anni per capirlo e per cambiare .
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