Il teak in Thailandia
Intorno al 2000 , ero esaurito e stufo della situazione del teak in Thailandia .
Il legno di teak thailandese , magnifico e famoso , era scomparso da anni , essendo stato deforestato il paese completamente , e si doveva ricorrere al teak birmano importato .
Vi erano alcune piantagioni di teak in Thailandia , ma gli alberi erano ancora piccoli per pensare di essere tagliati e venduti .
Sulle nostre imbarcazioni , il teak era molto richiesto . Sia per la coperta esterna , che per le porte , il parquet , e diversi rivestimenti e mobili .
Mi ero ridotto a pagare il teak come e piu’ che in Italia e con una qualita’ inferiore .
Il legno di teak di alta qualita’ , birmano , viene spesso distribuito da alcuni grossi nomi Thialandesi , come Santi Foresti , e viene esportato in tutto il mondo .
Per assurdo quindi , lavorando in Thailandia , avevamo un accesso piu’ difficile al teak di alta qualita’ .
Sulle barche viene di solito richiesto il teak con un colore chiaro uniforme e senza venature o imperfezioni , perche’ spesso il mobile e’ lasciato colore naturale , spesso senza alcuna finitura . Se il mobile fosse dipinto , non vi sarebbe il problema e ogni teak andrebbe bene .
Nel corso degli anni ero venuto in contatto con il teak del Laos . Sempre Tectona Grandis , -nome scientifico- ma un po’ diverso nel colore per via del procedimento di taglio .
Il teak birmano subisce un procedimento molto particolare . Viene eliminato un anello di corteccia di circa un metro di altezza . L’albero quindi si secca , mentre non e’ ancora stato tagliato . Ci va un certo periodo , naturalmente . L’ albero elimina la linfa e acquisisce la famosa colorazione uniforme e chiara , che lo ha reso famoso .
In Laos , l’ albero viene tagliato e via . Questo per via di una regolamentazione particolare : quando vi e’ il permesso per tagliare , e’ opportuno tagliare immediatamente perche’ puo’ essere revocato facilmente …….sono paesi dove l’instabilita’ della legge , e’ la regola . Ho proceduto a tagliare molte volte , e ogni santa volta , la regolamentazione e il protocollo era cambiato ….. Ci si abitua a tutto e siamo sopravvissuti .
Ad ogni modo , il teak laotiano e’ un po’ fiammato e oltretutto e’ tagliato corto appena oltre i 2 metri . Rari sono i pezzi da 3 metri . Diciamo che in pratica , il 90% dei quadroni sono di 30 x 30 cm per 2.20 mt di lunghezza .
Il prezzo pero’ e’ molto interessante . Anzi , era , all’ epoca ,ora non so piu’ .
Si parla di 150 euro al metro cubo tagliato .
Dopo lunghe ricerche , durate anni , di teak birmano o utilizzabile sulle barche , mi resi conto che , dato il prezzo ottimo , vi era la possibilita’ di portare dal Laos in Thailandia , questi quadroni di teak , e vendere localmente in Thailandia , a mobilieri e costruttori , oppure esportarlo .
Con Pui , riuscimmo ad avere una licenza di esportazione , taglio e trasporto , non facile da ottenere . Un’ altra volta parlero’ di come si ottengono risultati sorprendenti nel rapporto con le autorita’ dei paesi sottosviluppati .
Ad ogni modo , si parti’ con questa piccola societa’ , con un piccolo capannone , ufficio e un carrello elevatore per spostare il materiale .
In tempi brevi , arrivavano i camion dal Laos e il magazzino era pieno fino al tetto , e si vendeva tutti i giorni , anche grossi quantitativi .
Vendevamo solo all’ ingrosso , ma con un utile notevole , raddoppiando il prezzo . Eravamo in esclusiva con questo prodotto .
Notevole , come nessuno avesse pensato o organizzato , una cosa non troppo difficile , come la nostra importazione e distribuzione . Ma gli asiatici , spesso , soffrono di mancanza di immaginazione .
Fu un anno molto buono ed eravamo entusiasti .
Sempre alla ricerca di nuovi fornitori in Laos , perche’ si esauriva l’ offerta rapidamente . Erano in effetti , tutti piccoli produttori .
Si penso’ anche di investire noi stessi nel teak, in una piccola piantagione . Sono eccellenti investimenti , e ci si guadagna un’ ottima pensione ,anche se occorre aspettare sempre almeno 20 anni . Se pero’ si fosse in necessita’ di soldi urgente , basta tagliare 2 alberi …… non e’ male , insomma .
Bene , a questo punto , mentre gia’ il calcolatore mentale volava e si iniziavano a spendere mentalmente i denari ancora da guadagnare , in piena euforia , venne la doccia fredda .
I camion arrivavano con difficolta’ .
Vi erano dei nuovi blocchi stradali dei militari che volevano le mazzette , nonostante il camion avesse i chiari documenti di trasporto .
Fu un brutto colpo . Le cose peggiorarono rapidamente e non si riusci’ piu’ a far entrare un singolo camion .
Si tento’ di importare via mare , passando dalla Cina , con spese molto piu’ alte , ma i clienti richiedevano il legno .
Non si riusci neppure in quel modo .
Alla fine , rimase il nostro bell’ ufficio , coperto dalla vegetazione e un ultimo tavolone di teak , che decisi di tenermi per ricordo ed ancora lo tengo in casa mia in Thailandia .
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