Il trasporto de ‘La Luna Nuova’
In un post precedente avevo raccontato la storia di un trasporto pazzesco , in mezzo al traffico di un sabato pomeriggio .Ma in effetti , di trasporti incredibili , ne abbiamo avuti parecchi .
Uno che passo’ alla storia , fu il trasporto de ‘La Luna Nuova‘ , la cui costruzione fu oggetto di un post di qualche tempo fa .
Si parla di una navetta sui 20 metri e circa 23 tonnellate .
Al momento del contratto di costruzione , ero molto dubbioso perche’ sarei stato obbligato a costruire in un cantiere a circa 2 km dal porto turistico . Pero’ …ed e’ un pero’ importante , vi era un problema irrisolvibile :
La navetta era troppo alta e non sarebbe passata sotto i cavi elettrici della ferrovia .
Decisi di procedere con la costruzione , sperando e contando in una soluzione, quando sarebbe arrivato il momento della messa in mare .
Come visto nel post dedicato a quella costruzione , si arrivo’ al momento fatidico .
Ecco la barca , pronta e che sta uscendo dal cantiere .
Non potendo assolutamente passare sotto i fili elettrici della ferrovia , e non essendo stato possibile trovare un accordo con l’ amministrazione delle Ferrovie dello Stato Thailandese , non rimaneva che una seconda , opzione .
Attraversare il villaggio a monte del cantiere , raggiungere la statale e arrivare alla Base Navale Militare e mettere quindi in mare da li .
Si parlava di 15 km . Una bazzecola .
Pero’ c’era da attraversare un villaggio di casette , e l’immagine qui sotto da l’idea di cosa successe
Ogni circa 200 metri c’era da alzare dei cavi , smontare dei pali elettrici , in un trasporto da incubo .
Duro’ circa 40 ore .
I ragazzi del cantiere ed i trasportatori furono grandissimi . e senza di loro , nulla sarebbe stato fatto .
Ad un certo momento , vi era una strettoia tra due case . Io ero sul tetto della barca , e mi seri subito conto che non si sarebbe passati per via di un balconcino sporgente !
Arrivammo fino quasi a toccare il balcone . Vi era tutto il villaggio per la strada a godersi lo spettacolo .
Usci’ una vecchietta . Presi il coraggio a due mani e dopo i saluti formali con il Wai thailandese , che e’ il saluto a mani giunte all’ altezza del capo , le rivolsi la parola , chiedendo se per caso voleva vendermi il balcone !
La fortuna , che sempre mi ha assistito nella mia vita , era dalla mia . La signora era possibilista .
Segui’ una negoziazione molto rapida . Mi impegnai a ricostruire e ripristinare e esborsai seduta stante , la somma di 200 euro ( in valuta locale ) a titolo di compensazione per il disagio .
L’esborso avvenne con me dal tetto della barca e la signora sul suo balcone , che viveva gli ultimi attimi della sua vita , siccome eravamo allo stesso livello di altezza .
Dopo pochi attimi i miei ragazzi con le mazze , demolirono il balcone e la carovana prosegui’ …..
Dopo altri kilometri , dopo altri fili elettrici , dopo ingorghi e problemi , arrivammo al mare ……
Mi venne in mente Senofonte, dei miei studi giovanili..
Il quinto giorno giunsero su un monte che prende il nome di Teche. Non appena i primi giunsero sul monte e videro il mare ci fu un grande grido
Thalassa Thalassa !!! ( mare mare !!!)
E cosi’ , anche noi , vedemmo il mare e consegnammo la ‘Luna Nuova’
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