Catamarano per i lunghi viaggi
Nel 2012 , ormai ero alla fine della mia attivita’ in Thailandia e avevo gia’ la testa all’ Italia ,pero’ ricevetti una coppia di signori Australiani , che volevano un catamarano con motori piccoli o elettrici, adatto ai lunghi viaggi .
Dopo molte discussioni , -il marito era un ingegnere molto preparato – , rinunciammo ai motori elettrici per l’eccessiva complessita’ ed i costi all’ epoca , esagerati .
Si opto’ per due motorini Yanmar da 30 hp cadauno , per garantire consumi bassissimi , e un’autonomia notevole . Non che io fossi d’accordo , ma cedetti alle insistenze .
Il risparmio di peso , avendo motori cosi’ piccoli , avrebbe permesso di imbarcare molto gasolio ,secondo i piani .
Come per i trawler , anche per i catamarani e’ molto critico avere motori di piccola potenza , ed anche pericoloso . In caso di vento forte ed onda formata, la barca fa ‘vela’ , e si rischia che diventi ingovernabile .
Questo succede non solo in mare aperto , ma anche all’entrata dei porti , dove ci possono essere forti correnti ed il vento incuneandosi , puo’ fare brutti scherzi .
Ad ogni modo , il lavoro duro’ circa 1 anno , partendo dalla progettazione
La barca era molto semplice negli interni , ma pratica per vivere a bordo
fummo molto soddisfatti del prodotto finale , che ben si adattava allo stile minimalista dei clienti .
Dalle prove in mare , io uscii poco convinto , e sempre pensando che ci sarebbero voluti motori piu’ consistenti , pero’ il cliente insisteva sui consumi e su quei motori , e cosi’ fu ..
Era la prima barca che mettevamo in mare io e Pui e fu una bella giornata .
Ogni varo del passato ( 118 volte ho ripetuto questa cerimonia) e’ sempre stata un’emozione unica ed e’ sempre come la prima volta . Bellissimo .
Di fronte al cantiere vi era un ristorante thailandese , molto buono e dai prezzi bassissimi . Si parla di forse 5-8 euro per persona , mangiando frutti di mare a sazieta’ .
Era un ristorante galleggiante , sul fiume di Bangpakong , dove era localizzato il capannone . Nella foto qui sopra, siamo ormeggiati al pontile del ristorante .
Dopo ogni varo , per anni e anni , e’ stata consuetudine che l’armatore invitasse i ragazzi che gli avevano costruito la barca , ed il mio staff , a pranzo in questo ristorante .
Qualche armatore , piu’ abbondante, arrivo’ a invitare tutto il cantiere .
Pero’ , ogni persona ha il suo metro , ed in effetti , se ci si doveva basare sulle dimensioni dei motori , ci si sarebbe dovuti aspettare qualcosa …
invece del pranzo , l’armatore , in pura ottica minimalista , porto’ a me e Pui un gelato !!!!
Lo ringraziammo calorosamente ,e aspettammo che se ne fosse andato , per portare noi al ristorante , tutti i ragazzi del cantiere .
Perche’ per RB la tradizione e’ la tradizione !
Devi accedere per postare un commento.